venerdì 18 maggio 2018

19 maggio 1913- Pelagio Rossi in difesa di Guarracino per la corruzione al Palazzo di Giustizia!


Brutta storia quella del Palazzaccio di Roma, il Palazzo di Giustizia.

Realizzato tra il 1889 e il 1911 su un terreno paludoso, fu soggetto a grandi lavori per strutturare al meglio le fondamenta con un notevole innesto di calcestruzzo.

Non solo, durante i lavori vennero alla luce degli importanti reperti archeologici tra cui quello di Crepereia Tryphaena assieme ad una pregevole bambola d’avorio, esposta oggi al museo Centrale Montemartini di Roma.

L’imponente edificio venne inaugurato alla presenza del Re Vittorio Emanuele III l’11 gennaio 1911.

L’anno successivo emersero voci di corruzione sulle spese per la costruzione che costrinsero il ministro ad instaurare una commissione d’inchiesta parlamentare.

Fu istituita Commissione bicamerale composta di cinque deputati e di cinque senatori, presieduta dal senatore Secondo Frola.

Le finalità consistevano nel determinare le cause della differenza fra le somme preventivate e quelle spese nella costruzione, nel mettere in evidenza le responsabilità, nel proporre i provvedimenti atti ad evitare in avvenire il ripetersi di eccessive differenze fra i preventivi e le spese effettive e di sperperi nei lavori dello Stato.

L’Organo analizzò le cause della lievitazione della spesa, puntando il dito proprio sull’arbitraggio cui erano state devolute le controversie insorte per i pagamenti.

Tra gli indagati il nostro rappresentante collegiale On. Alessandro Guarracino.

Il 19 maggio 1913, nella discussione pro e contro gli accusati, intervenne il sindaco di Torre Annunziata, Pelagio Rossi, con delle dichiarazioni in difesa dell’illustre accusato.

Questa storia del Palazzaccio, simbolo della corruzione e dello spreco, sarà analizzata e raccontata con tutti i documenti e gli articoli di giornali dell’epoca in futuro.


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